ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

09/12/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/12/2024 09:16

Russia-Ucraina: controffensiva di Mosca nel Kursk

Le truppe di Mosca continuano ad avanzare nel Donbass e sono passate al contrattacco anche nell'Oblast di Kursk, con l'obiettivo di ricacciare oltre frontiera le truppe ucraine penetrate nella regione di confine. Mosca rivendica finora la liberazione di una decina di insediamenti, informazione confermata dai più importanti blogger militari russi, mentre anche da Kiev arrivano voci preoccupate che parlano di una "situazione difficile". Secondo l'Institute for the Study of War in questa fase sarebbe "prematuro trarre conclusioni" sulla portata e l'esito del contrattacco poiché la situazione sul terreno è "estremamente instabile". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto per minimizzare: "ce lo aspettavamo, è coerente con il piano ucraino" ha detto, ma senza fornire ulteriori dettagli.

Missili Usa contro la Russia?

È in questo delicatissimo contesto che il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri britannico David Lammy si sono recati a Kiev per discutere con Zelensky il possibile uso di missili americani e britannici per colpire in profondità il territorio russo. "È importante togliere ogni restrizione all'uso di armi americane e britanniche contro legittimi obiettivi militari in Russia" ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta il neo-ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha. Blinken ha promesso che la questione sarà esaminata "con urgenza" mentre Lammy ha affermato che Londra fornirà altre centinaia di missili all'Ucraina entro la fine dell'anno. Ma secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, la decisione di concedere l'autorizzazione all'Ucraina è stata "probabilmente già presa", anche se non annunciata ufficialmente. "La risposta della Russia sarà appropriata" ha avvertito Peskov. Secondo il Guardian l'incontro di Kiev "ha inevitabilmente aumentato le aspettative" che all'Ucraina venga concesso il permesso di lanciare missili Storm Shadow anglo-francesi e Atacms statunitensi, che hanno una gittata di oltre 190 miglia, in Russia. Blinken e Lammy hanno fornito una possibile giustificazione, censurando l'Iran per aver inviato missili balistici Fath-360 a corto raggio e ad alta velocità in Russia.

I russi avanzano nel Donbass?

La controffensiva russa nel Kursk giunge un mese dopo che le forze ucraine hanno lanciato il più grande attacco militare contro la Russia dalla Seconda guerra mondiale, sfondando il confine con droni, armi pesanti e artiglieria di fabbricazione occidentale. Il presidente Zelensky aveva dichiarato che l'attacco era un tentativo di portare la guerra in Russia, per costringere Putin alla pace e creare una zona cuscinetto per impedire attacchi russi alla vicina regione di Sumy. L'attacco delle forze ucraine, che ha colto di sorpresa sia Mosca che gli osservatori internazionali, non è però riuscito a invertire l'avanzata di Mosca nell'Ucraina orientale dove i soldati russi continuano la loro penetrazione nella regione del Donbass. Parlando alla televisione di Stato, il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu ha affermato che da agosto le forze russe hanno conquistato circa mille chilometri quadrati. Shoigu ha aggiunto che Mosca non negozierà con Kiev finché le sue truppe si troveranno sul suolo russo. Una posizione, a suo dire, condivisa anche dal presidente russo Vladimir Putin.

Pressing su Zelensky?

Dichiarazioni a parte però, sul fronte diplomatico i passi avanti sono pochi: all'indomani dell'appello di Olaf Scholz per l'organizzazione di una nuova conferenza di pace in Ucraina "con la presenza di Mosca", Zelensky appare sempre più sotto pressione. Il presidente ucraino ha definito "devastante" la proposta di pace sino-brasiliana criticando il fatto di non essere stato interpellato sul tema: "Come si può dire che questa è anche la nostra iniziativa senza chiederci nulla?". Giorni fa, il presidente aveva annunciato l'intenzione di recarsi a Washington per presentare al presidente Joe Biden e ai suoi possibili successori, Kamala Harris e Donald Trump, il 'suo' piano per la pace che però lui chiama "piano per la vittoria" dell'Ucraina. Difficile pensare che ponga le basi per degli orizzonti di tregua. Così si aspetta l'esito delle elezioni americane del 5 novembre, che potrebbero sbilanciare pesantemente gli equilibri delle forze in campo a favore di Mosca nel caso di una vittoria di Trump.

Il commento

di Eleonora Tafuro Ambrosetti, Osservatorio Russia, Caucaso e Asia Centrale ISPI

"Uno degli elementi chiave per il successo dell'operazione ucraina nella regione di Kursk è stato l'effetto sorpresa. Ora la Russia, inizialmente lenta nella sua risposta, sta cercando di ribaltare la situazione. È ancora troppo presto per sapere se ce la farà, ma è certo che le azioni e i successi di Mosca acuiscono ulteriormente il grande dilemma che l'Ucraina affronta ormai da settimane: impegnare ulteriori risorse nell'incursione o rafforzare, invece, le proprie forze in patria, nell'Ucraina orientale, per evitare che la Russia si impadronisca della città di Pokrovsk. Quello che potrà sbloccare la situazione in modo favorevole per Kiev sarà l'eventuale decisione di permettere all'Ucraina di usare armi a lungo raggio su obiettivi all'interno della Russia; la decisione non è stata ancora annunciata, ma il viaggio di Blinken e Lammy a Kiev sembra suggerire che anche questa linea rossa stia per cadere".

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