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09/16/2024 | News release | Distributed by Public on 09/16/2024 02:08

Una tana per due? La coabitazione possibile tra istrice e volpe

Una tana per due? La coabitazione possibile tra istrice e volpeLe immagini di una fototrappola restituiscono le abitudini e i comportamenti dei due mammiferi ripresi nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, a Romahttps://www.isprambiente.gov.it/it/news/una-tana-per-due-la-coabitazione-possibile-tra-istrice-e-volpehttps://www.isprambiente.gov.it/it/news/una-tana-per-due-la-coabitazione-possibile-tra-istrice-e-volpe/@@download/image/raccontiselvatici.jpg

Una tana per due? La coabitazione possibile tra istrice e volpe

Le immagini di una fototrappola restituiscono le abitudini e i comportamenti dei due mammiferi ripresi nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, a Roma

Può succedere che specie diverse di mammiferi condividano o addirittura coabitino nelle stesse tane per un periodo di tempo prolungato o soltanto per una stagione riproduttiva?

La risposta è affermativa, almeno per specie quali la volpe e l'istrice, come raccontano le immagini della fototrappola posizionata nella Tenuta presidenziale di Castel Porziano, a circa 20 chilometri dal centro di Roma.

Scavare una tana richiede un considerevole dispendio energetico ed in determinate aree scarseggiano siti idonei alla loro costruzione. Questa può essere la ragione che spinge specie diverse di mammiferi, come la volpe e l'istrice nel video, a mettere in atto strategie di coabitazione o condivisione della stessa tana. Facciamo un po' di chiarezza, si parla di condivisione quando la stessa tana è abitata da specie diverse in periodi diversi dell'anno, e di coabitazione quando la stessa tana è abitata contemporaneamente da specie diverse in un determinato periodo dell'anno.

I protagonisti del racconto

L'Istrice (Hystrix cristata) è famoso per lasciare sul terreno i suoi caratteristici aculei ornati da bande chiare e scure. È il più grande roditore presente in Italia e può arrivare a pesare fino a 20 kg. La specie è originaria dell'Africa settentrionale e centrale e la sua presenza nel nostro paese si può probabilmente far risalire a introduzioni avvenute in epoche diverse a scopo alimentare. L'Italia è l'unico Paese in Europa dove questa specie è diffusa. A partire dalla fine degli anni '70, l'istrice è stato posto sotto protezione dalla normativa nazionale e comunitaria. In seguito a tale regime protezionistico ed al cambiamento climatico, e a dispetto del bracconaggio, la specie ha progressivamente ampliato il proprio areale ed attualmente è distribuita in quasi tutta la penisola nonché in Sicilia e Sardegna. L'istrice è monogamo e costruisce coppie stabili e può riprodursi durante tutto l'anno febbraio ed ottobre sono comunque i mesi in cui è stato registrato il maggior numero delle nascite. I piccoli (da 1 a 3 per parto) emergono per la prima volta dalla tana dopo 40-50 giorni e generalmente restano con i genitori fino all'età di circa 1-2 anni in relazione al raggiungimento della maturità sessuale. Gli aculei sono dei peli modificati che possono raggiungere i 30 cm di lunghezza e sono ricoperti di cheratina che conferisce durezza e colore lucente. Quando minacciato, l'Istrice è in grado di drizzarli per sembrare più grande, utilizzando lo stesso tipo di muscoli che ad esempio nell'uomo provoca la cosiddetta "pelle d'oca". Il sistema difensivo messo in atto è talmente efficace da scoraggiare completamente i predatori presenti sia in Italia sia nel suo territorio di origine, l'Africa, divenendo di fatto una preda non gradita. Contrariamente a quanto si crede, gli aculei non vengono scagliati contro i predatori in caso di pericolo, ma creano una sorta di barriera impenetrabile. Come si può osservare nel video, è un animale dalle abitudini notturne, prevalentemente erbivoro che però non disdegna piccoli insetti in particolare durante il periodo dell'allattamento.

Istrice foto A. Calabrese

La volpe rossa, o semplicemente volpe (Vulpes vulpes), è la più grande delle volpi propriamente dette e il carnivoro con l'areale più vasto, essendo presente in quasi tutto l'emisfero boreale, dal circolo polare artico al Nord Africa, Nord America ed Eurasia; è stata anche introdotta in Australia nella seconda metà dell'800. Normalmente vive in coppia. Il periodo degli amori è molto variabile e cambia secondo la latitudine: in Italia ha luogo in inverno, tra dicembre e febbraio. I parti avvengono generalmente tra marzo e aprile. La femmina, dopo una gestazione di circa 7 settimane, partorisce all'interno di una tana da 3 a 5 piccoli, che vengono allattati per circa un mese. Ambedue i genitori contribuiscono al mantenimento dei cuccioli, portando cibo alla tana, ad esempio il video mostra che un genitore in momenti diversi ha portato al cucciolo una femmina di fagiano e un altro uccello non identificato e anche un piccolo di capriolo. I cuccioli sono completamente svezzati a 6-8 settimane, quindi il cucciolo che si osserva nel video dovrebbe avere almeno 2 mesi di età. Anche la volpe, come l'istrice, ha abitudini notturne ma può essere attiva anche durante le ore diurne in aree dove non è disturbata, come mostrato dal video.

Le volpi solitamente condividono le tane di istrice in primavera per la riproduzione e in questi casi sono state osservate interazioni aggressive tra istrici e volpi, come si può vedere dal video. La presenza di resti di istrice nelle feci di volpe è stata comunque attribuita al consumo carcasse piuttosto che alla predazione di piccoli e/o giovani di questa specie.

Schema di una tana di tasso: 1) Materiali di scavo e vecchie lettiere; 2) entrata; 3) camere con lettiere per i piccoli; 4) uscita secondaria; 5) camera per il riposo

Il grande assente di queste riprese è il tasso (Meles meles). Si tratta di un mustelide come, ad esempio, la faina e la donnola ma di taglia maggiore; può raggiungere la lunghezza di circa 1 metro di cui circa 20 cm spettano alla coda. Il peso può essere compreso tra 10 e 15 kg ma mostra una grande variabilità legata alla stagione ed alla località. Il corpo, tozzo e largo, è fornito di brevi zampe di cui le anteriori dotate di robusti unghioni atti allo scavo. Di abitudini notturne, il tasso durante il giorno riposa in una camera rivestita di muschi, erbe e foglie secche. Periodicamente fa prendere aria al materiale che compone il suo giaciglio, ritirandolo nuovamente e sistemandolo nella camera adibita a riposo. Il tasso scava tane di dimensioni e funzioni diverse, continuamente modificate con l'uso, che possono essere utilizzate per anni.

Tasso foto A. Calabrese

L'Italia è l'unico Paese Europeo in cui l'istrice il tasso e la volpe rossa coesistono e condividono o coabitano nella stessa tana. I sistemi di tana del tasso hanno probabilmente giocato un ruolo nella recente espansione dell'istrice nell'Italia settentrionale.

Le informazioni specifiche relative dall'area dove sono state girate le immagini

La Tenuta presidenziale di Castelporziano è stata ed è attualmente oggetto di innumerevoli studi scientifici alcuni dei quali coordinati dall'ISPRA che collabora anche con la Presidenza della Repubblica per censire i popolamenti faunistici, seguirne le dinamiche demografiche, in modo da fornire indicazioni per la conservazione e la gestione delle popolazioni di ungulati. Nella primavera del 2015, nell'ambito delle osservazioni condotte per la tesi di laurea del dott. Michele Zanni su "Fattori che influenzano la sopravvivenza dei piccoli di capriolo (Capreolus capreolus italicus) in ambiente mediterraneo", è stata fatta una stima della consistenza della popolazione di volpe attraverso il conteggio delle tane. Furono individuate circa 30 tane delle quali 4 sono risultate utilizzate da volpi, 16 da tassi, 7 da istrici e 2 da mustelidi (martore/faine). Nel 23% delle tane considerate attive è stata osservata l'entrata/uscita, contemporanea (nella stessa notte o in notti consecutive), di 2 specie (Volpe e Tasso; Tasso e Istrice; Istrice e mustelidi). Nel 50% è stata registrata una sola specie mentre nel restante 27% non è stato rilevato alcun passaggio durante il periodo di monitoraggio (aprile-giugno), sebbene fossero stati rilevati segni di attività.

Per approfondire:

Il documentario "Nella selva di Castelporziano" realizzato da ISPRA (2019)

Riserva naturale statale Tenuta di Castelporziano realizzato dalla Regione Lazio (2024)

Una galleria fotografica