ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

10/28/2024 | Press release | Distributed by Public on 10/28/2024 09:26

Georgia, in bilico tra Europa e Russia

Nella giornata di domenica, il Comitato elettorale centrale georgiano ha annunciato che, con oltre il 99% delle sezioni scrutinate, il partito populista e filorusso Sogno Georgiano, che governa il paese da ormai 12 anni, ha vinto le elezioni legislative ottenendo quasi 54% dei voti. La coalizione d'opposizione filoeuropea, composta da quattro partiti e guidata dalla presidente della Repubblica, Salome Zourabichvili, si è fermata al 37% circa dei consensi. Zourabichvili ha dichiarato che il paese è stato vittima di una "operazione speciale russa", finalizzata a distogliere la repubblica caucasica dal suo percorso di avvicinamento all'Europa, e che non riconosce l'esito del voto. Insieme ai leader dell'opposizione, il Capo dello Stato ha esortato i georgiani a radunarsi questa sera sulla strada principale della capitale Tbilisi per protestare. I vertici degli altri organismi dello stato, esecutivo e legislativo, respingono le accuse di brogli e ingerenze russe, ma il paese rischia una crisi istituzionale in piena regola, che per estensione riguarda anche gli equilibri tra Russia e UE nel suo complesso. Le tensioni intorno all'esito del voto si inseriscono in un contesto fortemente polarizzato che vede il partito al potere contrapporsi a un movimento di protesta composto in gran parte dai giovani filoeuropei, già sceso in piazza a maggio scorso per la cosiddetta "legge russa".

Zampino di Mosca?

Oltre alla presidente, anche i partiti d'opposizione hanno contestato aspramente i risultati ufficiali, accusando il governo di aver orchestrato una "manovra russa" per allontanare il paese dall'Europa. In un discorso nella serata di domenica, Zourabichvili ha affermato: "Non posso accettare questi risultati, poiché accettarli significherebbe accettare la sottomissione della Georgia alla Russia", denunciando una "totale falsificazione" delle elezioni. Anche il gruppo parlamentare di opposizione Coalizione per il cambiamento ha espresso il proprio rifiuto: "Non entreremo in questo parlamento illegittimo; le elezioni sono state un'operazione speciale russa in Georgia". I leader della coalizione hanno sottolineato il ruolo cruciale della tecnologia nelle presunte irregolarità, lamentando l'assenza di verifiche adeguatesui dispositivi elettronici usati nelle elezioni. Diversi osservatori indipendenti, tra cui OSCE, UE e NATO, hanno confermato che il voto è stato caratterizzato da pressioni e violazioni, oltre che abusi finanziari e casi di compravendita di voti.

Colpo di stato?

Anche l'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, detenuto dal 2021 e figura apicale della Rivoluzione delle Rose del 2003, ha lanciato un appello per manifestazioni di massa, ma gli altri poteri dello stato non hanno intenzione di cambiare posizione sul voto. In un'intervista a Steve Rosenberg della BBC, il primo ministro Irakli Kobakhidze, del partito Sogno Georgiano, ha salutato con favore il risultato elettorale "vasto", respingendo fermamente le accuse di brogli e violenza. "Le irregolarità accadono ovunque, in ogni Paese", ha detto il capo del governo di Tblisi, evidenziando che su 3.111 seggi elettorali, si sono verificati incidenti "solo in un paio di circoscrizioni", ma che in tutti gli altri "l'ambiente era completamente pacifico". Il premier ha assicurato che l'ingresso del paese nell'Unione Europea entro il 2030 resta un obiettivo centrale e non in discussione. Shalva Papuashvili, presidente del parlamento georgiano, si è spinto addirittura ad accusare la presidente Zourabichvili di aver architettato un golpe con l'appoggio delle opposizioni. La prova consisterebbe nel fatto che, prima delle elezioni, la presidente aveva suggerito di formare un governo di minoranza composto esclusivamente dalle forze di opposizione, incaricato di attuare le riforme necessarie per l'ingresso nell'UE, per poi tornare alle urne entro un anno o poco più.

Una questione più ampia?

Sogno Georgiano ha approvato nel corso degli anni alcune "leggi in stile russo", che prendono di mira i media e le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti esteri, nonché la comunità LGBT. Queste iniziative hanno provocatoil congelamento, da parte dell'UE, della richiesta di adesione georgiana, accusando il paese di "arretramento democratico". A Tbilisi è stato concesso lo status di paese candidato solo lo scorso dicembre e, secondo le stime, quasi l'80% dei georgiani vuole far parte dell'UE. A far discutere più di tutti, in questo contesto, è il premier ungherese, Viktor Orban, considerato l'alfiere di Vladimir Putin nel consesso europeo. Dopo essersi congratulato con Sogno Georgiano per la vittoria, prima ancora che i risultati fossero ufficializzati, il capo del governo di Budapest è atteso per una visita a Tblisi, iniziativa fortemente criticata a livello UE. Orban "non rappresenta affatto" l'Unione Europea, ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell'UE, parlando dell'argomento in un'intervista all'emittente di Stato spagnola Rne. Budapest, vale la pena sottolinearlo, detiene la presidenza di turno dell'Ue. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato che la questione sarà discussa durante il vertice informale dei leader dell'Unione nella capitale ungherese, che si terrà l'8 novembre, chiedendo un'indagine per chiarire le presunte irregolarità del voto.

Il commento

Di Eleonora Tafuro Ambrosetti, Osservatorio Russia, Caucaso e Asia Centrale ISPI

"Il voto ci restituisce un paese profondamente spaccato. A Tbilisi e nelle altre città principali come Rustavi e Kutaisi, più della metà dei voti sono finiti all'opposizione. Nelle aree rurali e dove risiedono prevalentemente minoranze, le preferenze sono state soprattutto per Sogno Georgiano. Forti delle critiche espresse dagli osservatori internazionali, sono in molti a mettere in dubbio il reale sostegno al partito al potere anche in queste aree, denunciando brogli e compravendita di voti. Tuttavia, differenze tra zone urbane e rurali esistono ed è bene tenerle in mente quando stasera assisteremo alle manifestazioni di piazza nelle città georgiane. Per l'UE, la traiettoria che prenderà la Georgia è molto importante, almeno per due motivi. Da una parte, per rivitalizzare il processo di adesione ormai congelato, dall'altra perché la Georgia ha rappresentato un modello di progresso democratico, almeno fino a qualche anno fa, alimentando grandi aspettative da parte degli osservatori europei, soprattutto se si paragona la Georgia ad altri paesi dello spazio ex sovietico dove non c'è reale spazio politico per le opposizioni e il potere è ancora molto accentrato".

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