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06/27/2024 | Press release | Archived content

Sanità, Basilico: “Farmacie fondamentali, non alternativa ad ambulatori”

Preoccupazione per le proposte di modifica normativa emerse dalla bozze del DDL Semplificazioni e dal DDL Liste d'attesa che allargherebbe anche alle farmacie la l'erogazione di servizi sanitari, in particolare di esami complessi di laboratorio


"Siamo molto preoccupati dalle proposte di modifica normativa emerse dalla bozze del DDL Semplificazioni e dal DDL Liste d'attesa che allargherebbe anche alle farmacie la l'erogazione di servizi sanitari, in particolare di esami complessi di laboratorio. Il mondo della sanità che fa riferimento in modo particolare ai laboratori d'analisi ha sempre ritenuto le farmacie come un presidio sociosanitario di grande importanza, a supporto e spesso conforto al cittadino. Ma il loro importante ruolo non può e non deve essere minimamente considerato alternativo alle prestazioni di diagnostica clinica fornite dagli ambulatori. Vogliamo dire con molta chiarezza che sono due compiti nettamente separati che non devono essere sovrapposti perché questo non farebbe altro che creare ulteriore confusione a discapito dei cittadini" - dichiara Francesca Basilico, Presidente della sezione sanità di Unindustria intervenuta oggi presso la Camera dei Deputati all'interno di una Conferenza Stampa insieme alle altre associazioni di categoria della sanità.

"Il medico fa la diagnosi, prescrive la cura, e il farmacista eroga il farmaco. Fra le due categorie non deve esserci commistione, così impone il regio decreto del 1934. Dobbiamo partire da un principio imprescindibile: al medico la responsabilità della diagnosi e della cura, al farmacista la responsabilità della distribuzione del farmaco. Il ruolo importantissimo della farmacia non è oggetto di discussione - ricordiamo in particolare le nuove attività introdotte durante l'emergenza Covid che si sono rivelate fondamentali. È vietata però, per le farmacie, qualsiasi attività di prescrizione e di diagnosi, per evidente conflitto di interessi. Sul punto le norme sono molto chiare: il farmacista non può svolgere, direttamente o per interposta persona, l'attività medica a mezzo di ambulatorio e i medici, in quanto prescrittori di farmaci, non possono esercitare in farmacia. Questi confini sembra si stiano confondendo" , continua la Presidente Basilico.

"È necessaria un'attenta riflessione circa il mantenimento del concetto di autocontrollo per non creare commistione e trasferimento di competenza medico-farmacista e circa il rispetto e l'aderenza alle norme della legge 502/92 sulle procedure e sui requisiti richiesti per i processi autorizzativi degli ambienti in cui espletare qualsiasi attività ambulatoriale, nonché per i requisiti di accreditamento al SSN, molto stringenti e compatibili con il fabbisogno. Non è quindi immaginabile che una sola categoria, quella dei farmacisti, possa essere "esonerata" dal rispetto delle norme della legge 502/92. La sicurezza del cittadino e l'attendibilità della diagnosi non possono essere affidate a strumenti e dispositivi di cui il farmacista non risponde, perché non responsabile del risultato diagnostico, che soltanto il medico può valutare nell'interezza di un quadro clinico generale. Il rischio concreto è quello di arrivare ad un risultato opposto a quello aspettato, ossia di allungare le liste d'attesa invece di alleggerirle".

Comunicato stampa
Roma, 27 giugno 2024